Elettrofar

I biancoverdi innescano l’autodistruzione e riescono nell’impresa

Diego: 5 Non gioca dal 2009, eccezion fatta per uno scampolo di partita che ha dovuto lasciare uscendo piegato su se stesso come una piadina farcita. La ruggine gli impedisce di avere senso della posizione e riflessi pronti, che potrebbe ritrovare grazie anche all’arrivo della primavera. Arrugginito.

Manu: 6. Impiega quasi 10 minuti per prendere le misure alla punta avversaria, lasso di tempo che basta al terminale offensivo rosso per realizzare l’assist del due a zero. Non concede più niente nel resto della gara, stoppa anche una punizione in modo irregolare rimediando un giallo, sacrosanto, ma reso curioso se paragonato allo stesso cartellino che l’arbitro rifila alla punta che lo fronteggia (termine azzeccato) con una testata. Da due domeniche sembra che con gli arbitri tutto sia permesso. Nel finale è lasciato solo dai suoi e naufraga sotto una selva di omini rossi, aspettando invano l’arrivo della Cavalleria.. prima del fischio finale ha una visione mistica, non San Pietro sopra la traversa, di fantozziana memoria, ma di San Arca dietro la porta. Spiriti.

Depe: 6. È la persona di cui Manu sente più la mancanza dopo il 3 a 2 roccambolesco di Luca. Si proietta in avanti anziché dare manforte alla difesa, scelta tatticamente non ineccepibile. Come al solito non molla mai. Incontenibile.

Ziano: 6.5 A volte si trova a fare il secondo marcatore, segno che qualcosa non funziona negli ingranaggi biancoverdi. Sulla fascia si conferma con autorevolezza, corre meno ma detta i tempi con fermezza e precisione. Metronomo.

Beto: 8.5 Nel primo tempo soprattutto è illuminato e illuminante. Da lui passano tutte le azioni più pericolose, e confeziona il gol più bello della giornata, poi raddoppia nel secondo tempo. Master & commander.

Luca: 8 Anche lui sigla una doppietta ed è bravo a non cadere nelle provocazioni seguite dopo il contestatissimo gol su punizione. Da pescatore provetto quale è, non ci mette né uno né due a far abboccare all’amo della sua rapacità l’ingenuità difensiva degli avversari. Sampei.

Mone: 6.5 Sotto le cure di Martin Picchiatore è già un successo uscire dal campo sulle proprie gambe. A questo aggiunge pressing costante, come quando sradica dalle grinfie del portiere un pallone che sembrava già perso. Schiacciante.

Colo: 6 Sul suono della sirena ha sui piedi la palla del pareggio che però calcia come se fosse il suo omonimo compagno difensore. Crisi di identità

Pani: sv un pallone addomesticato fin troppo quando avrebbe dovuto accelerare i tempi. Troppo poco per poterlo però valutare, pochi i minuti giocati per il gigante dai sette polmoni. Relax.

Ricky: 6 Lo salva il gol che rianima le speranze, per il resto non è al top della forma e la mancanza del suo contributo si sente eccome.. a fine stagione, dopo aver giocato 2 campionati, un calo è più che tollerabile. Multicentrum.

Mr Dona: 6 Rosa ridotta, veri obiettivi sfumati, amnesie collettive: più che un mister servirebbe una bacchetta magica. Ma come diceva il grande Corrado, “non finisce qui”, ci sono ancora 4 partite in cui occorre fare bottino pieno per concludere una stagione in maniera onorevole e coerente. Animo.